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IL CANE EPILETTICO
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IL CANE EPILETTICO
L’epilessia nel cane è una forma morbosa piuttosto frequente e grave. In particolare è stato calcolato, sia da AA. Francesi che americani che dall’1% al 3 % dei cani che vengono presentati alla consultazione ambulatoriale sono affetti da crisi convulsive.
Con il nome di epilessia che etimologicamente (dal greco) significa “attacco” , “arresto improvviso” e vuole indicare la caduta improvvisa e fulminea a terra senza conoscenza del soggetto colpito da un classico accesso del male, si intende oggi , piu’ che un’affezione , una sindrome nervosa cerebrale caratterizzata da frequenti crisi convulsive o da altre manifestazioni critiche motorie , psichiche, neurovegetative, che hanno come carattere distintivo (comune a tutte le forme) l’accessualita’, cioe’ il presentarsi improvvisamente e la tendenza a ripetersi.
L’attacco epilettico è di solito preceduto da un periodo preliminare di comportamento anormale o aura piu’ evidente nell’uomo. I segni clinici che annunciano l’attacco si manifestano con irrequietezza, nervosismo, guaiti, salivazione, atteggiamenti di marcata ansia o di paura con lo sguardo fisso. La durata dell’aura è variabile e a volte puo’ passare inosservata. Dopo l’aura si manifesta l’attacco che puo’ durare da alcuni secondi a qualche minuto (1-3). I segni clinici che si evidenziano durante l’attacco possono essere divisi in quattro gruppi:
- segni motori
- disturbi della coscienza
- azioni involontarie
- cambiamenti del comportamento
1) Segni motori: si ha inizialmente la fase TONICA dell’attacco, con contrazioni generalizzate della muscolatura e irrigidimento. A questa fase che dura di solito pochi secondi segue la fase CLONICA : alla contrazione muscolare succedono contrazioni brusche brevi , interrotte, gli arti vengono flessi e ed estesi violentemente, si hanno inoltre movimenti di masticazione .
2) Disturbi della coscienza: i cani di solito appaiono privi di coscienza durante l’attacco, non si ha nessuna reazione agli stimoli esterni. Le palpebre sono spalancate le pupille in midriasi , manca il riflesso pupillare alla luce e il riflesso corneale è molto attenuato.
3) Azioni involontarie: si ha abbondante salivazione, perdita di feci e di urine.
4) Cambiamenti del comportamento: prima di un attacco si hanno segni di apprensione , irrequietezza, movimenti di masticazione a vuoto, ecc.
L’accesso convulsivo puo’ scatenarsi in qualsiasi momento del giorno e della notte, in stato di veglia e di sonno, con o senza percorrenza di aura premonitrice, una eccitazione psichica vivace, un grande spavento, un intenso strapazzo fisico, un ‘indigestione, un trauma fisico possono talvolta rappresentare la causa scatenante l’attacco..
La frequenza con cui insorgono gli accessi è assai varia, da pochi nel corso di tutta la vita del cane, ad accessi perfino quotidiani.
Dal punto di vista etiologico vengono distinte due forme di epilessia: una c.d. epilessia vera, genuina, essenziale o idiopatica, considerata come nevrosi sine materia, in cui non si riscontra nessuna lesione nervosa in atto o pregressa cui imputare l’attacco epilettico, l’altra c.d. epilessia sintomatica in cui invece esiste tale substrato anatomico.
Indagini statistiche hanno mostrato che nel 62% dei casi il primo attacco si manifesta tra 1 e 3 anni di eta’.. Al di sotto dell’anno di eta’ la causa piu’ probabile va ricercata nell’idrocefalo interno congenito o in reazioni vaccinali.. Tra 1 e 3 anni con molta probabilita’ si tratta di epilessia vera o idiopatica.. Quando invece l’epilessia si manifesta negli anni successivi le cause vanno ricercate in lesioni invadenti l’encefalo (tumori, acsessi, ecc.) e in danni cerebro vascolari.
Per quanto riguarda la terapia il primo giudizio che il medico veterinario deve dare difronte a un cane epilettico è se il soggetto va curato per le sue manifestazioni accessuali o per le cause che le hanno provocate. Inoltre non tutti i soggetti con crisi epilettiche necessitano di un trattamento specifico.. Il giudizio viene dato in base al numero al tipo e alla modalita’ di comparsa delle crisi..
FONTE http://www.veterinariosanprospero.it/news.htm#IL%20CANE%20EPILETTICO
Con il nome di epilessia che etimologicamente (dal greco) significa “attacco” , “arresto improvviso” e vuole indicare la caduta improvvisa e fulminea a terra senza conoscenza del soggetto colpito da un classico accesso del male, si intende oggi , piu’ che un’affezione , una sindrome nervosa cerebrale caratterizzata da frequenti crisi convulsive o da altre manifestazioni critiche motorie , psichiche, neurovegetative, che hanno come carattere distintivo (comune a tutte le forme) l’accessualita’, cioe’ il presentarsi improvvisamente e la tendenza a ripetersi.
L’attacco epilettico è di solito preceduto da un periodo preliminare di comportamento anormale o aura piu’ evidente nell’uomo. I segni clinici che annunciano l’attacco si manifestano con irrequietezza, nervosismo, guaiti, salivazione, atteggiamenti di marcata ansia o di paura con lo sguardo fisso. La durata dell’aura è variabile e a volte puo’ passare inosservata. Dopo l’aura si manifesta l’attacco che puo’ durare da alcuni secondi a qualche minuto (1-3). I segni clinici che si evidenziano durante l’attacco possono essere divisi in quattro gruppi:
- segni motori
- disturbi della coscienza
- azioni involontarie
- cambiamenti del comportamento
1) Segni motori: si ha inizialmente la fase TONICA dell’attacco, con contrazioni generalizzate della muscolatura e irrigidimento. A questa fase che dura di solito pochi secondi segue la fase CLONICA : alla contrazione muscolare succedono contrazioni brusche brevi , interrotte, gli arti vengono flessi e ed estesi violentemente, si hanno inoltre movimenti di masticazione .
2) Disturbi della coscienza: i cani di solito appaiono privi di coscienza durante l’attacco, non si ha nessuna reazione agli stimoli esterni. Le palpebre sono spalancate le pupille in midriasi , manca il riflesso pupillare alla luce e il riflesso corneale è molto attenuato.
3) Azioni involontarie: si ha abbondante salivazione, perdita di feci e di urine.
4) Cambiamenti del comportamento: prima di un attacco si hanno segni di apprensione , irrequietezza, movimenti di masticazione a vuoto, ecc.
L’accesso convulsivo puo’ scatenarsi in qualsiasi momento del giorno e della notte, in stato di veglia e di sonno, con o senza percorrenza di aura premonitrice, una eccitazione psichica vivace, un grande spavento, un intenso strapazzo fisico, un ‘indigestione, un trauma fisico possono talvolta rappresentare la causa scatenante l’attacco..
La frequenza con cui insorgono gli accessi è assai varia, da pochi nel corso di tutta la vita del cane, ad accessi perfino quotidiani.
Dal punto di vista etiologico vengono distinte due forme di epilessia: una c.d. epilessia vera, genuina, essenziale o idiopatica, considerata come nevrosi sine materia, in cui non si riscontra nessuna lesione nervosa in atto o pregressa cui imputare l’attacco epilettico, l’altra c.d. epilessia sintomatica in cui invece esiste tale substrato anatomico.
Indagini statistiche hanno mostrato che nel 62% dei casi il primo attacco si manifesta tra 1 e 3 anni di eta’.. Al di sotto dell’anno di eta’ la causa piu’ probabile va ricercata nell’idrocefalo interno congenito o in reazioni vaccinali.. Tra 1 e 3 anni con molta probabilita’ si tratta di epilessia vera o idiopatica.. Quando invece l’epilessia si manifesta negli anni successivi le cause vanno ricercate in lesioni invadenti l’encefalo (tumori, acsessi, ecc.) e in danni cerebro vascolari.
Per quanto riguarda la terapia il primo giudizio che il medico veterinario deve dare difronte a un cane epilettico è se il soggetto va curato per le sue manifestazioni accessuali o per le cause che le hanno provocate. Inoltre non tutti i soggetti con crisi epilettiche necessitano di un trattamento specifico.. Il giudizio viene dato in base al numero al tipo e alla modalita’ di comparsa delle crisi..
FONTE http://www.veterinariosanprospero.it/news.htm#IL%20CANE%20EPILETTICO
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